Reddito di Cittadinanza: il ritorno. C’è la data che in tanti stavano aspettando

Il Reddito di Cittadinanza, contestato dall’attuale Governo, molto presto potrebbe far ritorno: la proposta in Manovra. Cosa ci dobbiamo aspettare?

Nella nuova Manovra 2025, prevista in questi giorni da parte del Governo, potrebbe essere nuovamente preso in considerazione il tanto criticato Reddito di Cittadinanza, il sostegno economico concepito come aiuto per le famiglie a basso reddito. Era stata un’idea eccellente, ma sfruttata all’italiana, ossia in maniera totalmente errata, talvolta scorretta, e che alla fine è stata accantonata.

Carta del Reddito di Cittadinanza
Carta del Reddito di Cittadinanza (Lacialda.it)

Un importante aiuto che ha dato un sostegno efficace a tante famiglie indigenti, ma che, come ad esempio il Superbonus 110, era stato sfruttato anche da chi non ne aveva diritto, costringendo il Governo Meloni a cancellarlo, sostituendolo con altri supporti, come l’Assegno di Inclusione oppure il Supporto Formazione e Lavoro. Modifiche che hanno ridotto notevolmente la platea di beneficiari, insistendo maggiormente sui controlli e aumentando i requisiti.

Nella nuova Manovra si prende in considerazione la possibilità di riportare il Reddito di Cittadinanza: la situazione

Le decisioni dell’attuale Governo sono state contestate da molti cittadini, ma in alcuni casi hanno funzionato meglio rispetto al Reddito di Cittadinanza, il quale poteva essere raggirato più facilmente. A rimetterci, come al solito, sono state le famiglie più oneste e che versano in condizioni economiche precarie. Tutte queste hanno pagato per colpa di cittadini furbetti, disonesti e criminali.

Sostegno economico per le famiglie
Sostegno economico per le famiglie (Lacialda.it)

Oltre alla riduzione della platea di beneficiari, l’importo degli assegni è stato ridotto. Scelte obbligate che hanno scontentato un po’ tutti, con tante famiglie lasciate senza sostegno, altre che si sono ritrovare a percepire sostegni di minore importo. In queste settimane, il Movimento 5 Stelle, artefice del Reddito di Cittadinanza, ha chiesto di rintrodurre questa forma di sostegno, magari vigilando meglio sulle assegnazioni, questa volta.

Nella nuova Legge di Bilancio, dunque, viene ripresa in considerazione la possibilità di riportare nella società il Reddito di Cittadinanza per il biennio 2025/2026, con alcune modifiche e in fase di prova per due anni. La proposta ha attirato grande attenzione, così come la proposta relativa all’introduzione del salario minimo, in vigore quasi ovunque nella UE tranne che in Italia.

Al momento, è stata richiesta una misura per un salario minimo di 9 euro l’ora. Salario minimo e nuovo Reddito di Cittadinanza potrebbero fare tanto per combattere la povertà e l’esclusione sociale, obiettivi che ancora oggi non sono stati raggiunti pienamente, nonostante le riforme introdotte dal Governo Meloni, come appunto l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro.

La proposta del ritorno al RdC per il biennio 2025 – 2026 da parte del Movimento 5 Stelle

La reintroduzione del Reddito di Cittadinanza comporterebbe un esborso di 12 miliardi di euro soltanto per il 2025. L’emendamento dovrà essere discusso in Parlamento e in tanti sperano nel ritorno di questo sostegno. Le forme di sostegno attuali, infatti, non bastano per proteggere economicamente tante famiglie, visto che sono molto limitate e destinate a pochi, come neonati, anziani e invalidi.

I maggiorenni, fino ai 59enni, non appartenenti a queste categorie, ricevono invece il Supporto Formazione e Lavoro, ma devono obbligatoriamente partecipare a corsi di formazione e a lavori socialmente utili, percependo solo 350 euro al mese. 1,7 milioni di cittadini percepiscono l’Assegno di Inclusione, mentre il Supporto Formazione è destinato a 300 mila cittadini.

Il Reddito di Cittadinanza sarebbe destinato a milioni di cittadini, le stime parlano di quasi 3,5 milioni, e con assegni di valori superiore, dunque sarebbe una manovra che farebbe comodo a molti. Staremo a vedere se il Governo lo prenderà in considerazione, se lo modificherà o se, invece, lo accantonerà per sempre.

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