Non è sempre la miscela del caffè la causa del cattivo sapore: la verità è che sottovalutiamo un dettaglio importantissimo.
Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di preparare il caffè come di consueto e accorgersi, già dal primo sorso, che qualcosa non è andato per il verso giusto. Come al solito, tendiamo a dare la colpa al filtro, alla quantità di caffè inserita nella caffettiera o nella macchinetta, o alla mancata pulizia dell’apparecchio.
Questi sono elementi che hanno un senso e che vanno sempre controllati. Tuttavia, talvolta la ragione è più semplice e si trova alla radice del problema. No, non si tratta di un errore del produttore del caffè: il problema potrebbe derivare da un banale, quanto fondamentale, accorgimento che ignoriamo.
Perché il caffè ha un sapore diverso dal solito
Il caffè è un’arte, e anche la sua preparazione richiede attenzione. Chi usa la caffettiera consiglia di non pressare la polvere, specialmente i napoletani, che preferiscono la classica ‘montagnetta’. Chi utilizza la macchinetta, invece, spesso elimina la prima parte del caffè, considerata più acquosa. Insomma, ognuno ha i suoi metodi, ma c’è un aspetto che molti sottovalutano: la qualità dell’acqua.
La stessa acqua che usiamo da anni potrebbe contenere più calcare del solito, il che spiega quel sapore metallico o amaro che talvolta percepiamo.
Il calcare, composto principalmente da carbonato di calcio e magnesio, altera il pH dell’acqua, rendendola più dura. Questo compromette l’estrazione dei composti aromatici del caffè, impedendo ai minerali di distribuirsi correttamente. Il risultato? Un caffè dal sapore meno ricco, più amaro e poco equilibrato.
E anche se si utilizza sempre la stessa acqua del rubinetto, il contenuto di calcare può variare. Periodi di intense piogge o siccità, così come tubature non adeguatamente pulite, possono influire sulla qualità dell’acqua.
La soluzione, però, è semplice: depurare l’acqua che utilizziamo per il caffè. Se non si dispone di un depuratore domestico, si può optare per acqua in bottiglia con un basso residuo fisso, inferiore a 50 mg/L, per assicurare una corretta estrazione degli aromi. Questo non solo migliora il sapore del caffè, ma previene anche l’accumulo di calcare nelle apparecchiature, allungandone anche la vita.
Infine, per chi vuole una soluzione pratica, esistono anche filtri per caraffe o piccoli sistemi di filtraggio specifici per la cucina, che possono migliorare la qualità dell’acqua senza grandi investimenti. Un piccolo accorgimento che farà riscoprire il piacere di un caffè dal gusto autentico, senza compromessi.