Un’icona senza tempo, ma quanto la conosciamo? Anche Amanda Lear può ancora svelare segreti che sorprendono i fan.
A un passo dagli 84 anni, Amanda Lear non smette di stupire e promette un’altra serata memorabile come “ballerina per una notte” durante la semifinale di Ballando con le Stelle. È l’ennesima dimostrazione di come questa artista abbia saputo sfidare il tempo e le aspettative, regalando sempre emozioni uniche. Eppure, dietro la grinta e il fascino di Amanda si cela un annuncio che ha spiazzato tutti: «Ad una certa età è meglio sparire. È l’ultima volta che mi vedete». Poi, come colpo di scena, arriva la confessione davanti alla domanda sulla transessualità.
Parole forti, che sembrano quasi un addio alle scene. Ma se c’è una cosa che questa donna straordinaria ha dimostrato più volte è che nulla è mai definitivo nella sua vita. La sua storia, fatta di arte, passione e provocazione, continua a ispirare e a incuriosire chiunque entri in contatto con il suo mondo.
Amanda Lear, la storia dietro un’icona immortale
Amanda Lear è nata il 18 giugno 1939 a Saigon, nell’attuale Vietnam. Cresciuta tra Francia e Inghilterra, ha costruito una personalità poliedrica, padroneggiando diverse lingue e muovendosi con disinvoltura tra culture e ambienti. Modella, cantante, attrice e musa di grandi artisti, Amanda ha saputo trasformare ogni aspetto della sua vita in un’opera d’arte. Fin dal suo esordio, Amanda ha avuto attorno un alone di ambiguità, sia per quanto riguarda la sua immagine, sia per le scelte più rilevanti della sua vita. E’ stato probabilmente questo il motore della sua carriera: invece di ostacolarla, l’ha portata sulle passerelle più prestigiose, affianco a personalità iconiche come Salvador Dalí e David Bowie. Ha iniziato nel mondo della moda negli anni ’60, scoperta da Catherine Harlé ed è divenuta volto di campagne di rilievo, contrastando i canoni di bellezza del momento. La svolta decisiva arrivò proprio tramite l’incontro con Salvador Dalí, che le insegnò a guardare il mondo oltre ogni convenzione.
La vita privata di Amanda Lear è stata spesso al centro dell’attenzione, non tanto per scandali, quanto per la sua capacità di vivere con autenticità e libertà. Salvador Dalí rappresenta uno dei capitoli più significativi della sua esistenza. Amanda è stata la musa e l’amante del geniale artista per ben 16 anni, condividendo con lui non solo l’arte, ma anche un rapporto intenso e complesso, che lei stessa ha definito formativo.
Un’altra figura che ha avuto un ruolo importante nella sua vita è stata David Bowie. La loro relazione, durata dal 1973 al 1975, è stata caratterizzata da una profonda sintonia culturale oltre che affettiva. Amanda ha raccontato spesso come Bowie si fosse innamorato di lei vedendo una sua foto sulla copertina di un disco dei Roxy Music. Amanda non ha mai nascosto i lati più tormentati di questi legami, parlando apertamente delle difficoltà incontrate, come le dipendenze di Bowie o la natura fuori dagli schemi del rapporto con Dalí. Ciò che emerge è una donna capace di vivere l’amore come esperienza totale, senza compromessi, ma sempre con una grande lucidità.
Amanda Lear, la risposta alla domanda sulla transessualità
Amanda Lear, negli ultimi anni, ha trattato pubblicamente temi importanti quali la morte assistita, l’operazione al cuore a cui si è sottoposta a Zurigo, la vecchiaia e il rapporto con essa. Allo stesso modo, ha incoraggiato chi, come lei, si è trovato vittima di fake news da social network: «sfruttatele a vostro vantaggio», dice Amanda.
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Con la sua voce profonda, è stata spesso accusata di essere un uomo, eppure l’intelligenza l’ha portata a ribaltare la situazione e lasciare che le persone ne parlassero. Aveva bisogno di pubblicità e anche grazie alle false dicerie l’ha ottenuta. E’ rimasta al centro del mirino per decenni ed è diventata la star che tutti oggi conosciamo.