Non tutti gli alimenti possono essere congelati in freezer: i rischi dietro un errore apparentemente innocuo.
Se non esistesse dovrebbero inventarlo. Il congelatore è l’alleato indiscusso di tutte le cucine, poiché permette di mantenere per mesi diversi tipi di prodotti alimentari. Basti pensare alla carne: quella rossa, se congelata bene, può durare dai 6 ai 12 mesi in freezer, mentre quella bianca, da 9 mesi se a pezzi, a 12 mesi se intera. Meno la carne macinata, circa mesi, ma comunque una buona tempistica.
Ma non solo la carne, anche le verdure possono rimanere fino ad un anno congelate, così come il pane e i prodotti di pasticceria che si aggirano intorno ai 2-3 mesi per non compromettere la qualità. Non è esente il pesce, che può resistere circa 3 mesi in base alla qualità.
Insomma, il congelatore è un ottimo alleato per evitare lo spreco di cibo e tenere a casa scorte, ma conserva un doppio lato della medaglia. Il processo di congelazione non va bene in tutti i casi, e non con tutti i prodotti. Alcuni, infatti, non dovrebbero proprio passare attraverso questo strumento.
Gli alimenti che non andrebbero mai congelati
Il congelatore è un vero alleato della cucina, ma non tutti gli alimenti possono essere conservati al suo interno senza subire alterazioni. Non parliamo del ri-congelamento, che può essere fatto solo previa cottura, ma di alimenti specifici che non dovrebbero subire il processo.
Uno degli errori più comuni riguarda i latticini. Il latte, i formaggi freschi e la panna, ad esempio, possono scomporsi una volta scongelati, con il grasso che tende a staccarsi dal resto del prodotto. Il risultato è una consistenza grumosa e una perdita di cremosità.
Inoltre, il pane e i prodotti da forno, se non conservati correttamente, possono diventare secchi e perdere la loro freschezza dopo il congelamento, anche se alcuni tipi di pane possono essere congelati con successo per brevi periodi.
Ma non è solo il latte a fare brutti scherzi in freezer. Verdure come lattuga, cetrioli e pomodori non dovrebbero mai essere congelate, in quanto contengono troppa acqua che, al momento del congelamento, forma cristalli di ghiaccio che danneggiano la struttura cellulare del prodotto.
Anche uova e piatti preparati con uova, come le uova sode o le frittate, non sono adatti al congelamento: possono separarsi o diventare troppo gommose. I cibi con un alto contenuto di acqua, come meloni o angurie, tendono a perdere consistenza e diventano molto acquosi quando scongelati, quindi è meglio evitare anche questi.
L’errore più grande, però, è quello di non prestare attenzione alla modalità di congelamento. Per evitare di compromettere la qualità, è fondamentale imballare correttamente gli alimenti, in modo che l’umidità non si disperda e i sapori non si alterino. Delle piccole attenzioni, queste, che possono evitarci spiacevoli sorprese dell’ultimo minuto.