Castello Delle Cerimonie, c’è il piano di emergenza: l’ultima speranza per Imma Polese

Castello Delle Cerimonie, è finito tutto per sempre? Imma Polese e la sua famiglia starebbero preparando un piano B per continuare l’attività. Cosa sappiamo

Quale sarà il futuro del Castello delle Cerimonie? È quello che si chiedono tutti dopo la comunicazione da parte del comune di Sant’Antonio Abate, dove sorge La Sonrisa, che entro dicembre il Grand Hotel dovrà chiudere i battenti.

Castello delle Cerimonie piano B
Imma Polese ne Il Castello delle Cerimonie: cosa succede ora (Lacialda.it)

Il sindaco Ilaria Abagnale ha fatto sapere, infatti, che tutte le procedure per la revoca delle licenze sono state avviate e che dunque le attività di ristorazione e alberghiere cesseranno entro la fine dell’anno.

Fine di un percorso lungo, splendente ma sul quale da decenni ci sono dei contenziosi? Non proprio visto che basta andare sul sito della struttura per poter effettuare ancora delle prenotazioni fino ad aprile 2025. Come è possibile? Donna Imma Polese avrebbe un piano B d’emergenza che sarebbe mettendo in atto per non perdere quanto fatto fino ad ora.

Castello delle Cerimonie ed il piano B: di cosa si tratta

Imma Polese ed il suo staff avrebbero messo in piedi un piano di emergenza per salvare La Sonrisa. Se la confisca entrerà in azione, come stabilito fino ad ora dai documenti agli atti, l’attività del Castello delle Cerimonie, diventato famoso per l’omonimo programma di Real Team, non cesserà.

La Sonrisa nuova struttura
La Sonrisa e la cittadetta di 44 mila metri quadri (Lacialda.it)

La famiglia Polese, a quanto pare, infatti, starebbe vagliando l’ipotesi di spostare la propria attività in un’altra location, continuando a lavorare con il proprio brand, quello de La Sonrisa, marchio registrato nel 1999 e che dunque ad di proprietà dei Polese.

La famiglia starebbe valutando il trasferimento in un’altra sede sia per continuare l’attività ricettiva (senza lasciare senza lavoro molto dipendenti) che quella televisiva, così da non fermare lo show che si svolge in quella che può essere definita una vera e propria cittadella da ben 44mila metri quadrati.

Cosa accade nell’immediato a livello legale

Secondo le norme attuali, La Sonrisa, dopo la confisca, non potrà più essere usata per scopi alberghieri. Il suo destino? L’abbattimento a meno che, in fase finale, prevalga la linea dell’interesse pubblico che permetta di tenerla ancora in piedi. In questo caso la struttura potrà essere usata solo per ospitare uffici comunali.

I Polese, dal canto loro, hanno avuto tempo fino al 28 novembre per presentare le controdeduzioni. Possono, inoltre, appellarsi anche alla carta della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. L’avvocato della famiglia, Vincenzo Maiello ha già preparato il ricorso per chiedere l’illegittimità della confisca.

Gestione cookie